Costruire percorsi di inclusione e autonomia per chi arriva in questa terra, connettendo le persone alle comunità e rigenerando le economie locali che in alcuni luoghi rischiano di essere abbandonate.
Costruire percorsi di inclusione e autonomia per chi arriva in questa terra, connettendo le persone alle comunità e rigenerando le economie locali che in alcuni luoghi rischiano di essere abbandonate.
Accoglienza e sviluppo, integrazione, questi gli assi su cui si muove il progetto comunitario “I- Am – Integrazione, Autonomia, Mobilità”, messo in campo da una rete produttiva del Terzo Settore che si occupa da tempo di garantire diritti e dignità per le persone migranti e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione.
Un modello nuovo, un programma d’inclusione che si basa sulla sperimentazione di un sistema di uscita “a gradini” dal circuito dell’accoglienza anche mediante la creazione di una rete inter-regionale di sportelli territoriali a Brescia, Padova e Reggio Emilia che realizzi percorsi sostenibili di autonomia sociale, lavorativa ed abitativa.
Il cuore del progetto è intercettare i bisogni, mettendo in campo iniziative formative con le quali i destinatari possono incrementare competenze subito spendibili sul mercato del lavoro. Esperienze di co-housing, orientamento al lavoro ma anche il recupero di mestieri tradizionali, che proprio grazie all’accoglienza di nuove energie avranno nuova vita, specie per quegli ambiti che ancora oggi rappresentano vitalità e crescita della micro-imprenditorialità.
E se il comune denominatore del progetto è dunque l’accoglienza e lo sviluppo dei territori, con un’attenzione particolare alla mobilità inter-regionale che permette di potenziare e diversificare le opportunità di inserimento, dall’altra parte gli operatori che in campo costruiscono inclusione si sperimentano, dialogano per dare vita a una Comunità di Pratica. Una Comunità in cui ciascun partner contribuisce con le proprie competenze ed esperienze a rafforzare il modello d’integrazione.
L’obiettivo è consolidare li strumenti di networking tra operatori pubblici e realtà del privato sociale, migliorando attraverso le tecnologie e piattaforme informatiche il processo di presa incarico e il lavoro degli Sportelli del Territorio. Tante storie saranno raccontate, tutte saranno energie e benzina per rafforzare un sistema che certamente può diventare un modello replicabile e riproducibile anche in altri contesti.
Il progetto è realizzato dalla cooperativa sociale Immobiliare Sociale Bresciana, ente capofila, con la collaborazione del Consorzio Nazionale Idee In Rete, delle cooperative sociali Gea, F.A.I Padova, Gruppo R e Sestante di Padova; l’Ovile, Winner Mestieri e Fondazione E35 di Reggio Emilia; Il Mosaico, Area e Infrastrutture Sociali di Brescia.