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Un evento finale per comprendere in che modo i progetti diventano processi e sono capaci di generare dei modelli che funzionano, perché costruiscono impatto, migliorano la qualità di vita delle persone, specie quelle più fragili che fanno fatica a rialzarsi.

Venerdì 10 giugno, dalle 13.00 alle 16.00, a Brescia, in occasione della Biennale della Prossimità, costruiremo uno spazio di confronto e dialogo per tracciare obiettivi e risultati raggiunti con il progetto FAMI I AM.

Uno spazio certamente per tracciare la fotografia che Brescia, Padova e Reggio Emilia, i tre territori coinvolti, hanno costruito per integrare le persone straniere, includerle nelle comunità nella logica che ciascuna persona custodisce tanta energia che se ben connessa può e deve contribuire allo sviluppo.

Nella prima fase un momento più istituzionalizzato al quale è stata invitata l’autorità responsabile del FAMI, dalle 14.00 al via l’appuntamento inserito nel programma della Biennale dal titolo “Storie di migrazione e incontro”, in cui affronteremo un viaggio tra 3 storie di inclusione che ci hanno unito in questo percorso, storie che come un fil rouge legano l’idea che le buone pratiche per essere incisive hanno bisogno di un lavoro corale.

Ad arricchire il dibattito gli interventi di alcuni rappresentanti del Consorzio Solco, cooperative sociali di Brescia; Fondazione Mondinsieme,  Loxam Italia.

Ma quali prospettive per il futuro?

Con il contributo del Prof. Valerio Corradi, Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni Brescia (CIRMiB – Università Cattolica) e Claudio Piron – Gea Società Cooperativa Sociale (Padova) costruiremo un momento aperto di riflessione per comprendere in che modo, appunto, i progetti possono diventare modelli replicabile e riproducibili anche in altri contesti.


Per iscriversi all’appuntamento e consultare il programma ampio e inteso che Biennale promuove:  https://www.biennaleprossimita.it/brescia-2022-il-programma/ Per partecipare è necessario compilare la scheda di partecipazione, clicca qui.